COM'ERA FATTO LO SPACE SHUTTLE?

luglio 07, 2020

COM'ERA FATTO LO SPACE SHUTTLE?

Lo Space Shuttle era un veicolo di lancio riutilizzabile della NASA. Era diviso in 3 parti: orbiter vehicle, 2 solid rocket booster e l'external tank.

L'orbiter vehicle era l'unica parte dello Shuttle che raggiungeva l'orbita, era fabbricato il lega di alluminio e al suo interno si trovava la zona dedicata all'equipaggio. La zona abitativa era divisa in ponte superiore e ponte inferiore, che potevano contenere fino ad 8 astronauti. Il ponte superiore era costituito dalla cabina di pilotaggio dove si trovavano tutti i sistemi necessari per controllare il volo, mentre nel ponte inferiore si trovavano il bagno, la cucina, i letti, un tapis roulant e una zona di primo soccorso.

Nella parte centrale della fusoliera si trovava anche il vano di carico, dove tra le tante cose è stato trasportato anche il telescopio Hubble.

I solid rocket booster erano due razzi a solido che aiutavano gli altri sistemi di propulsione a far alzare lo Shuttle da terra per poi staccarsi dopo 2 minuti dalla partenza. Questi booster erano recuperabili grazie ad un paracadute che si apriva per rallentare la loro caduta nell'oceano, dove poi venivano recuperati da una nave.

L'external tank serviva ad alimentare i 3 motori principali dello Shuttle e si staccava 8 minuti dopo la partenza a 109 Km di altitudine per poi bruciare nell'atmosfera.

Lo Shuttle era dotato di 3 sistemi diversi di propulsione: SSME, OMS e RCS.

Gli SSME (Space Shuttle main engine) erano i 3 motori principali che lo portavano in orbita. Erano direttamente collegati all'external tank e una volta spenti non potevano più essere riaccesi.

Gli OMS (orbital maneuvering system) erano due motori che servivano per perfezionare l'orbita dopo la partenza e per immettere lo Shuttle in una traiettoria di ritorno durante l'atterraggio.

Gli RCS (reaction control system) erano dei piccolissimi motori sparsi per tutta la fusoliera che servivano per compiere minuscole correzioni di orbita.

Per fare in modo che lo Shuttle non bruciasse durante il rientro era dotato di uno scudo termico in ceramica che si trovava nella parte inferiore della fusoliera.